Il Nepal si accorda sulla nuova costituzione

Il Nepal si accorda sulla nuova costituzione
Dopo anni di attesa, precisamente da maggio del 2008 la gente del Nepal attende dai suoi rappresentanti nel‘Assemblea Costituente una nuova costituzione.

Il 16 settembre 2015 finalmente l‘Assemblea Costituente ha approvato con 507 voti favorevoli e solamente 25 contrari la nuova costituzione della Repubblica Federale del Nepal, che entrerà in vigore la domenica 20 settembre quando il Presidente della Repubblica, Dr. Ram Yadav promulgerà ufficialmente la nuova costituzione nella sede dell'Assemblea Costituente.

Con il nuovo ordinamento, il Paese verrà suddiviso in sette stati federali. La proposta della nuova suddivisione territoriale aveva provocato recentemente massicci movimenti di opposizione da parte delle comunità più emarginate, le quali sostenevano che la loro rappresentanza politica sarebbe stata limitata.

Anche gruppi di induisti erano scesi in piazza per chiedere il riconoscimento ufficiale del Nepal come stato indù, alla fine senza successo.




Ad agosto si erano verificate delle proteste organizzate dai membri di alcune comunità minoritarie tra cui quella dei Tharu, minoranza etnica particolarmente diffusa nella parte occidentale del Nepal e assoggettata da decenni ai ricchi proprietari terrieri delle caste più alte che chiedevano il riconoscimento di una provincia autonoma e i Madeshi, communitá di distinta provenienza dall'India spesso marginalizzata dai gruppi dei bramini e Chetri che si sentono più "nepalesi". 

Nei vari scontri, registrati in diverse province del Sud del Paese, sopratutto con i Tharu, il bilancio finale era stato di almeno 40 morti, maggior parte forze dell'ordine. Un bilancio che ha sciocchato fortemente il paese. I tre maggior partiti in seguito hanno accellerato le consultazioni.

Anche se ci sono ancora diverse controversie su vari articoli della costituzione, la stessa lascia apparentemente spazio a coreggere o cambi alla stessa, uno dei motivi principali che ha convinto la maggiornaza dei parlamentari a ritirare centinaia di ammendamenti alla costituzione all'ultimo momento per favorire la realizzazione della costituzione, con la quale si spera di contribuire a far scemare le tensioni politiche nel Paese, messo in difficoltà ulteriormente dal terribile terremoto che nell'aprile 2015 ha provocato la morte di più di ottomila persone e migliaia di edifici distrutti.

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