Gli Haat bazar Himalayani

Gli Haat bazar Himalayani
Hyajimar haat bazar

I haat bazaar dell'Himalaya

Ogni estate così lungo la frontiera fra Cina/Tibet e il Nepal, apparentemente dal nulla, appaiano delle piccole tendopoli a Hyajimar e Kyatochhongra sul lato tibetano della frontiera. Le popolazioni ded Mugu e Dolpo si organizzano in carovane per viaggiare oltrefrontiera a questi annuali mercati dei haat bazaar con i loro prodotti come erbe medicinali, lo Yarsagumba (Cordyceps sinensis, una specie di fungo parasite afrodisiaco di altissimo valore) e lo grano saraceno che vendono o scambiano con i commercianti tibetani e cinesi che invece vendono "tutto" l'occorente come tappeti, coperte, liquori, lenticchie, zucchero, riso, te, farina, burro, capre di montagna ed altre comoditá che serviranno non solo per l'autunno in arrivo, ma per tutto l'inverno e la primavera affinche non si riapriranno i passi che collegano il Transhimalaya con le colline del Nepal.

Gran parte del Nepal occidentale montano fa parte del altipiano del Tibet, così il Mustang, Dolpo, Mugu e Humla. Questi regioni transhimalayani, ad eccezzione del Mustang, sono difficilmente raggiungibili e ci si mette diversi giorni per raggiungerli e spesso l'inverno sono tagliati fuoir dal mondo letteralmente. Per gli abitanti di questi regioni remoti è quindi più conveniente (durante l'estate) recarsi nel vicino Tibet che in "Nepal" per rifornirsi per il prossimo lungo inverno.

Questi mercati sono vitali per gli abitanti del transhimalaya nepalese e durano da una a due settimane. Prima che aprono questi mercati, le autorità locali tibetani (e cinesi) visitano i villaggi oltrefrontiera per accordare le modalità del mercato e provedere a permessi temporani di commercio e passaggio frontiera.

D'altro canto, l'esercito e la polizia nepalese che sono responsabili per il "controllo" della frontiera sul lato nepalese. Durante i haat bazaar mandano piccoli spedizioni sull frontiera, anche per controllare il "contrabando", ma sinceramente questi pochi poveri soldati e polizziotti provenienti dalle colline basse e le pianure del Nepal, qui in alto ne soffrono spesso più dell'altitudine e hanno poca voglia di litigare con i locali cosi che i mercati diventano vere feste e il baratto e il gioco anche per soldi si mischia con il raskhi e chang che si beve a volontà e qualche giovanotto si cerca compagnia femminile non solo per la tenda sua, ma anche per portarsela a casa.

Molto popolare nei ultimi decenni sono le capre tibetane per venderli poi in Nepal, dove in autunno gli indù pagano dei altissimi prezzi per divorarle durante la festa del Dashain, la loro più importante festività, paragonabile al natale occidentale. Le capre vendute in questo periodo possono raggiungere letteralmente cifre astronomiche, poichè sono considerate le migliori in termini di qualità di carne, provenendo dall'altipiano e valli Himalayane dove crescono le erbe migliori.

Gli affari con le capre preziose ha ormai da tempo superato il commercio del sale ai haat bazaar, che per secoli o forse millenni era la maggior merce venduta, ma oggi sostituito dal sale marino proveniente dal Pakistan e India cosi che solo poche carovane del sale forniscono i mercati del Nepal con il sale prezioso dell'altipiano.

Ma come da secoli, ancora oggi la gente delle valli Transhimalayane del Dolpo, Mugu e Humla usa i haat bazar per rifornirsi con quantità enormi di merce per coprire praticamente il periodo invernale, essendo ancora spesso irragiungibile per almeno 5 mesi all'anno dal Nepal stesso.

Lascia un tuo commento su questo articolo

* Nome:
* E-mail: (Not Published)
   Sito Web: (Site url withhttp://)
* Commento:
*Inserisci qui i caratteri sopra