L'ALPINISMO IN BHUTAN

L’alpinismo in Bhutan oggi non esiste per un divieto nazionale per “rispetto delle credenze spirituali locali” e "per non disturbare i spiriti che popolano le vette".

Il Jomolhari (7326 m), una delle poche vette scalate del Bhutan

Guida paese Bhutan: il Jomolhari (7326 m), per primo scalato nel 1937!

 

La (breve) storia dell'alpinismo in Bhutan

Il Bhutan è immerso nell'Himalaya e ospita alcune delle montagne più alte del mondo. Ben 20 vette in Bhutan superano i 7000 m, il più alto, il Gangkhar Puensum raggiunge i 7570 metri ed è anche la più alta vetta inviolata del mondo. Per il contesto, il Sagarmatha, la montagna più alta del mondo, raggiunge i 8848 m. Prima che il paese si aprisse ai stranieri, qualche spedizione alpina tentò scalare le montagne del Bhutan, cosi il 21 maggio1937 fu salito per prima volta il Jomolhari (7326 m) da una spedizione inglese guidata da Freddie Spencer Chapman.

Il Bhutan ha iniziato ad accogliere turisti nel 1974. Fino al 1983, i tour culturali e il trekking erano le uniche due forme di turismo consentite. A quel tempo, i bhutanesi erano desiderosi di promuovere l'alpinismo in Bhutan al mondo esterno. Un ministro all’epoca ha detto durante l'introduzione del regolamento alpinistico del Bhutan:

“Il Bhutan è un paese di escursionisti e alpinisti nati. L'alpinismo e il trekking sono parte integrante della vita della nostra gente che in passato non l'ha mai considerato uno sport”.

 

Il Bhutan permise l'alpinismo dal 1983

È stato nel pensiero del governo che il paese dovrebbe aprire le sue numerose montagne vergini – molti ancora oggi senza nome - agli alpinisti del mondo. i

Fu così che il governo nel 1983 aprì un numero limitato di vette, poiché il paese aveva già allora seguito la politica del turismo controllato, poiché attribuisce molto valore alla conservazione dell'equilibrio ecologico insieme ai valori culturali e tradizionali. Tuttavia, il governo era intenzionato di aprire il paese più al alpinismo.

Ci fu un grande interesse a scoprire questo regno himalayano esotico e ci furono diverse spedizioni, fra esse ben 4 sul Gangkhar Puensum sulla frontiera fra Bhutan e Cina e una eccezionalmente garantita nel 2006 una spedizione dal lato Tibetano a un team Slovako, del quale Marko Prezelj e Boris Lorencic scalarono scalato la cresta nord-ovest. Questa salita è valsa a Prezelj e Lorencic il Piolet d'Or nel gennaio 2007. Questa salita probabilmente è l'ultima registrata in Bhutan ad oggi.

 

Il divieto del alpinismo nel 2003

Nel 1994, il governo bhutanese ha avuto dei ripensamenti sull'apertura delle montagne al mondo e vietò inizialmente salire oltre i 6.000 metri. Nel 2003, l'alpinismo in Bhutan è stato bandito del tutto (eccetto per la suddetta spedizione).

A causa del divieto, il Bhutan ospita la vetta inviolata più alta del mondo, il Gangkhar Puensum, anche conosciuto come "Il picco bianco dei tre fratelli spirituali" situato sul confine tra Bhutan e Tibet (Cina). Poiché è improbabile che il divieto venga revocato a breve, è probabile che Gangkhar Puensum terrà questo record per molti anni a venire.

 

C'è stato un gruppo di alpinisti che ha cercato di scalare la montagna dal lato cinese. Quando i bhutanesi lo hanno scoperto, hanno chiesto al governo cinese di annullare il permesso di salire la montagna e a sorpresa di molti, il governo cinese ha obbligato.

 

Probabilmente per molto tempo ancora sarà in vigore il divieto di scalare le montagne del Bhutan che protegge così la sua cultura, ma animano anche un fascino particolare: passare ai piedi di montagne ove solo gli spiriti e qualche uccello trovano un posto per riposare in vetta.

 

l'alpinismo no, free climbing si

Guida paese Bhutan: la palestra "The Nose" sopra Thimpu

Guida paese Bhutan: scorcio della palestra "The Nose" sopra Thimpu.

Fu all'inizio del 1998 che il Bhutan aprì per la prima volta le sue porte agli appassionati di arrampicata su roccia. La principale roccia di arrampicata denominata "The Nose" si erge come una sentinella sopra Thimphu e offre tredici vie di arrampicata chiodate in sicurezza con lunghezze che vanno da 12 metri a 27 metri e livelli di difficoltà compresi tra 4B e 7B, ovvero da moderata a impegnativa, ad oggi l'unica opzione per l'arrampicata su roccia in Bhutan dove puoi anche noleggiare l'attrezzatura per l'arrampicata, allenamento e guida sul campo.

Ad oggi ci sono pochi interessati al free climbing in Bhutan, ma una crescente gioventù urbana in Thimpu e Paro si interessano e il governo non ha obiezioni ad oggi in termine di cura ambientale o spirituale e così speriamo diventi un attività più popolare che avvicina la gente a questo sport e forse nel futuro l'una o altra vetta minore forse verrà aperta dalle autorità, anche se le vette maggiori, come già scritto sopra, probabilmente saranno chiusi per molti anni (giustamente) a venire. 

 

Guida paesi Bhutan: le montagne del Bhutan sono quasi interamente vergini

Guida paesi Bhutan: il monte Tongshanjiabu (7207 m), vetta mai violata dal uomo ad oggi.

 


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