Nepal, scandalo elisoccorsi fraudolenti.

Nepal, scandalo elisoccorsi fraudolenti.

 

Quest'anno il Nepal è stato parecchio nelle news non per scalate spettacolari, ma per diverse news poco positive. Cosi per il scandalo delle truffe con gli elisoccorsi finti a danno delle assicurazioni.

Causa di un incremento "innaturale" delle spese per elisoccorsi, a giugno 2018 diverse assicurazioni internazionali denunciano il caso, una pratica illecita che in Nepal si discuteva già dal 2011. Nella solo prima metà del 2018, ci sarebbero stati effettuati 1600 elisoccorsi registrati in Nepal, dei quali almeno un buon terzo sarebbero frode.

Da anni gli interventi di elisoccorso per turisti erano aumentati sproporzionatamente. Dai trekker che non volevano tornare a piedi dai campi base, come quello dell'Everest, alle guide trekking che si fanno buone commissioni dai voli elicotteri, l'agente di trekking poco serio, gestori di alloggi, le stesse compagnie dei elicotteri, ospedali, insomma la completa filiera.

I vari scenari di colpa dipendono dal punto d'interesse: tutti accusano ovviamente gli altri, molti ci hanno partecipato e quando il fenomeno diventa troppo grande da forzare le assicurazioni a rivolgersi pubblicamente  al governo, nessuno sapeva nulla....  Ma nessuno mette in dubbio, che dove il governo ha poco vero potere sulla strada e nel momento in cui il mercato è sempre più competitivo e il prezzo più basso sempre più importante per molti per sopravivere, l'agente offre pacchetti di trekking sottocosto, calcolando che anche se perdono con il sottocosto, il rimborso dalla assicurazione compensa ampiamente la perdita iniziale, il cliente guarda sopratutto il prezzo e non è in grado di differenziare un sottocosto ad un prezzo commerciale equo. La guida trekking si vede gonfiarsi notevolmente il salario con la facile commissione, avvolte in concomitanza col cliente. L'ospedale gonfia i servizi medici e l'investimento nel elicottero si ripaga più veloce. Il Nepal nei ultimi hanno era ottimo cliente della Airbus per gli elicotteri e ne ha pure venduto 4 aeri grandi... per amor di dio, loro vendono a chi compra.

Ma anche il volo verso il "paziente" avvolte porta qualcosa magari in su al lodge dove vicino si trova il paziente da prelevare, portando vantaggio parzialmente bidirezionale. Vincono tutti, perde solo la compagnia assicurativa?

Il mal d'altitudine , nelle sue forme minori che affligge solitamente un trekker, guarisce entro poco tempo, una volta scesa di quota e praticamente non si può più verificarlo. In molti casi si potrebbe tranquillamente scendere a piedi per subito migliorare.  Ma nulla è meglio che un itinerario adeguato all'acclimatamento necessario. Anche se si deve ammettere che gli stessi trekkers premono sempre più a realizzare una meta in sempre meno giorni, spesso perché non si ha semplicemente più vacanza.

Le assicurazioni sono allerti , le quote assicurative saliti, il governo avvisato a fare qualcosa. Le frode per questo non si fermeranno.

Lo scandalo ha fatto vedere che ci sono agenti e guide trekking, ma non loro soli, che per avidità rovinano volutamente le vacanze (e pure vengono spesso visti dalle stesse vittime come salvatori) al cliente e che qualche cliente è apparentemente molto ricettivo a proposte illecite per risparmiare fatica a spese della sua assicurazione.

Spesso il viaggiatore non si rende conto che nella ospitalità, ovvero nel turismo in generale si sorride per professione,  non per amicizia o uno spirito francescano di benevolenza senza scopo di lucro. Il truffatore spesso si fa da proprio da "amico". 

Quando scegli di viaggiare con l'aiuto di un operatore ragiona sul fatto che chi ti offre una offerta troppo allattante, chi è troppo gentile ed amichevole da subito, spesso in qualche modo potrebbe essere una scelta sbagliata. Come del resto in tutto il mondo!

 

Trovi qui un articolo che troviamo interessante in materia dalla The Strait Times (Singapore) interessante in lingua inglese: https://www.straitstimes.com/

 

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