Everest 2018 news

Everest 2018 news

 

Come ogni anno in primavera, l'Everest torna brevemente sulle prime pagine dei media di tutto il mondo. Ogni anno non mancano le polemiche, gioie e ... qualche morto e si fanno nuovi record. Cosi anche quest'anno, dopo che gli 8 alpinisti Sherpa hanno finito di attrezzare la via d'ascensione e quindi aperto la via verso la vetta, l'alpinista cinese Xiya Boyu, privo di entrambi i lembi, ha raggiunto la vetta, mentre Maurizio Cheli, italiano, è il primo astronauta Europeo ad aver visitato sia lo spazio che scalato la vetta più alta del mondo, l'indiana Shivangi Pathak è la più giovane donna salita in cima, con appena 16 anni. Kami Rita Sherpa ha scalato per la ventiduesima (22 !!!) volta l'Everest,  e la sua collega Lhakpa Sherpa ha raggiunto la vetta per la ben nona volta, record femminile. Purtroppo, la stagione non era senza le sue tragedie. Ci sono stati cinque morti confermati sull'Everest in questa stagione.

 

Forse la maggior notizia della stagione è legato a Sir Edmund Hillary. Questa stagione ha lasciato pochi dubbi sul fatto che l'Hillary Step non esiste più, il terremoto del 2015 ha trasformato l'area in una pendenza molto più sicura e facile. Ciò ha eliminato uno dei "colli di bottiglia", rendendo molto più facile salire fino alla vetta e scendere di nuovo verso il basso.

 

In tutto, questa stagione ben 856 alpinisti stranieri erano registrati per varie vette dell'Himalaya nepalese, di cui 476 sono riusciti a salire in vetta all'Everest, in totale 715 incluso le salite dal versante Nord dal Tibet durante le poche settimane che il meteo permette di scalare. Assieme ai portatori, climbing Sherpa, Ice Fall doctors, cuochi, assistenti al campo base, fra marzo e maggio un vero villaggio si sviluppa a quota 5300 m nel campo base, servito da una ormai piccola industria che circonda e serve gli alpinisti dal campo base fino in vetta. Una tendopoli per fino a mille persone al campo base. Via social media e internet si diffondono le ultimissime notizie anche dalla vetta, poco manca al "Grande fratello", tanto, privacy si ha poca. Fa sempre meno notizia l'alpinismo che si riversa su altre vette, con tante vie nuove e,  alpinisticamente parlando, nei maggior casi più interessanti.

Molti alpinisti, ben 26 in totale, hanno avuto problemi con un fornitore di bombole d'ossigeno che ha fornito regolatori per l'ossigeno mal funzionanti, forzando almeno 27 alpinisti a ritirasi al C.B.  e ritardare la salita o addirittura rinunciarci. Le immondizie si continuano a portare giù, anno dopo anno. Forse va ancora sempre più su che giù..  In contrasto, i percorsi di trekking, negli ultimi anni è migliorato notevolmente il bilancio ecologico dei trekkers.

La stagione 2018 è passata senza far gran scalpore e con poche vittime. "Se non fossi salito, non saresti caduto" mi diceva mia madre sempre. Chi è arrivato fino ai campi base degli ottomila, certamente si rende conto che chiunque salga li su, di facile ne ha poco davanti. Che sia per narcisismo, che sia per "alpinismo vissuto" o per lavoro, scalare l'Everest ti chiede molto e ti porta facilmente anche vicino alla morte. Ma se si verifica quanto già si leggi li e la, scalare l'Everest e non solo, diventerà meno faticoso, si parla si acclimatamento artificiale anticipato, che prometterebbe spedizioni rapide sulle vette dell'Himalaya come ancora non le abbiamo viste. L'alpinismo ha visto grandi trasformazioni nei ultimi decenni, speriamo che diventi nel futuro più sostenibile, sono gli alpinisti stessi che propagano la natura. I tempi di Hillary, Messner e consorti sono finiti, quando le spedizioni avevano più importanza per la propaganda delle nazioni ed alleanze politiche transnazionali e i "verdi" erano nemmeno nati. Allora i rifiuti non erano visti come tale, se non per un aspetto visuale. L'epoca delle spedizioni alpini che aumentano i rifiuti sulle pareti e campi alti deve finire se si vuole che non si chiude l'Everest un giorno non troppo lontano.  

I padroni veri padroni dei monti, le varie divinità, vedono le loro dimore assaltate da un crescente numero di umani, spesso apparentemente senza alchun rispetto verso l'oste, per il suo reale valore per i popoli ai suoi piedi. Il business delle spedizioni c'è e non cesserà ad esistere. Sono gli stessi alpinisti o aspiranti tali, che spendono grosse cifre, tempo e dedicazione e non sembra troppo chiederli che l'ecologia diventi parte integrale, già che si arriva con un volo intercontinentale. Aiutiamo alle divinità e ridiamo alle montagne la dignità di essere non solo qui per i nostri personali desideri, non solo il teatro di spesso assurdi "record". Infine, gli escursionisti sui itinerari nelle vallate e oltre i passi del Khumbu, hanno fatto nel tempo molti progressi, che vengono visto con grande interesse da altre aree di trekking popolari. Il passato non cambieremo, ma il futuro sta sopratutto nelle nostre mani. Sembra il turismo del trekking si sviluppi meglio che le spedizioni sulle vette.

 

Ora, il l'Everest rimarrà vuoto fino all'autunno al più presto, anche se è più probabile che rimanga vuoto fino alla prossima primavera.

 

Everest 2018 news

Kami Rita Sherpa - 22 volte in cima dell'Everest..

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