GENTE E RELIGIONI

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Popoli diversi con religioni che si mischiano in Nepal (nella foto un Newari di Patan).

 

Non è possibile parlare del Nepalese come etnia, ma più correttamente di un conglomerato di popolazioni diverse che formano il popolo nepalese. Si contano più di 60 etnie diverse, con altrettanti usi e costumi nonchè le varie religioni che qui ancora convivono relativamente pacificamente, grazie alla tolleranza religiosa innata nei nepalesi, dove sopratutto buddisti e hindù spesso seguono anche altri culti come il scamanesimo.

 

UN MISCUGLIO DI POPOLI

Generalmente si può dividere la popolazione, una parte di origine indo-ariana e una parte di origine tibeto-burmese (o di ceppo momgolo).

I popoli indoariani, prevalentemente di religione Hindù, abitano il Terai e i Mahabharat Lekhs, le precolline Himalayane. Un gran numero segue ancora gli sciamani (Jankhri), mescolando lo sciamanesimo con l'Hinduismo. Famosi popoli indoari sono Tharu, Rai, Limbu, Chetri, Bahun e Thakuri.

Le popolazioni tibeto-burmesi invece abitano prevalentemente le montagne e seguono il Lamaismo (Buddhismo tibetano), lo sciamanesimo e il Bon, l'antica religione pre-buddhista. Vivono fino a 4.400 metri, e d'estate anche oltre i 5000 metri, pascolando yak, commerciando con il Tibet, e parzialmente di turismo di montagna. Famosi sono gli Sherpa, che abitano le regioni del Khumbu, e furono i primi ad essere utlizzati per le spedizioni alpine (da qui il termine usato erroneamente per indicare portatori e guide).

In Nepal vivono ufficialmente 62 etnie o popoli che parlano circa 120 lingue diverse e un numero indefinito di dialetti. I popoli principali del Nepal sono i Bahun (Bramini) e Chetri, che detengono il potere politico del paese e costituiscono ca. il 35-40% della popolazione totale. Oltre a questi ci sono: Maithili, Bojpuri, Newar, Gurung, Tamang, Abhadi, Tharu, Magar, Limbu, Rai, Kiranti, Sherpa, Takhali, Rajbansi, Sata, Danuwar, Santhal, Khas, Chepang, Thami, Majhi, Dhimal, Bengali, Marwadi, Kumhale, Darai, Jirel, Byanshi, Raji, Thakuri, Raute, Damai, Sarki, Wadi, Lepcha, Kami, Sher-pa, Manang-pa, Dolpa-pa, Mugu-pa ed altri qui non nominati.

Meritano qualche riga a parte i Newari e i Gurung. I primi sono la popolazione originaria della valle di Kathmandu, inizialmente hindu e poi, con l'arrivo del Buddhismo, diventati un perfetto esempio di sincretismo tra diverse religioni, mischiando divinità hinduiste a quelle buddhiste, e seguendo credenze ed usanze di entrambe le correnti religiose. Sono sicuramente una delle etnie più affascinanti e complicate da scoprire e rappresentano quell'armonia che regna in Nepal tra i diversi credi religiosi. Le loro feste sono particolarmente interessanti e se siete in valle durante una celebrazione, non fatevela mancare (vedi festività). Sono famosi per l'arte e l'architettura, e i monumenti più belli della valle di Kathmandu sono da attribuire a loro e ai re Malla. I Gurung abitano le zone montane dell'Annapurna, e sono sia hindu che buddhisti, specialmente salendo di quota, e famosi per costituire il gran numero di reclute dei reggimenti Gurkha, rinomati per la loro bravura ed il coraggio in battaglia.

 

I NOMADI

Esistono varie etnie che praticano ancora il nomadismo come forma di vita, come i Dolp-pa e i Lo-pa nell'alto Himalaya e i Raute e i Chepang nelle precolline. I Chepang e i Raute vivono nelle giungle e nelle foreste raccogliendo radici, frutta e miele, che vendono alle popolazioni attorno a loro. Vivono in tende o baracche costruite con materiali basilari trovati nelle foreste, come rami e foglie. I Lop-pa e Dol-pa commerciano in parte con il Tibet e migrano, sopratutto per via delle condizioni estreme, durante l'inverno nei loro villaggi.

 

LE POPOLAZIONI URBANE

Nelle città come Pokhara, Kathmandu e Surkhet, si sono sviluppati centri commerciali soprattutto per il commercio transhimalayano fra il subcontinente indiano e l'area centro-asiatica. Le popolazioni si suddividono principalmente in contadini, artigiani e commercianti. I primi producono il cibo per tutti, i secondi costruiscono le città e produccono l'artigianato e i commercianti esportano i prodotti locali e importano quelli esteri, procurando materie prime agli artigiani.

 

HINDUISMO

Non si tratta di una religione con regole specifiche, ma di un credo basato su antichi testi sacri, che annovera infinite divinità, santi, spiriti, leggende e culti diversi. Per questo non esiste una linea generale, ed ognuno segue il suo dio e le proprie usanze, nonostante ci sia sempre una base comune che va dal Nepal allo Sri Lanka. In Nepal gli dei più seguiti sono Shiva e Vishnu, Kali (Parvati) e Sita nelle loro varie forme e rappresentazioni, e troverete ovunque un tempio o anche un solo piccolo santuario dedicato a questi dei e alle loro consorti.

 

BUDDHISMO

In Nepal prevale il buddhismo Mahayana ed è seguito principalmente dalle popolazioni di origine tibetana come Sher-pa, Lo-pa, Nyeshang-pa, Mugu-pa etc. I Tamang hanno una propria forma di buddhismo, che è il Lamaismo, che vede come capi spirituali i Lama (da non confondere con il Dalai Lama etc.) che sono alti sacerdoti dei villaggi.

 

TANTRISMO

Come citato sopra, i Newari mischiano perfettamente hinduismo e buddhismo, e praticano una forma tantrica del buddhismo mahayana, che si intreccia con credenze sciamaniche e che "condivide" molte divinità con l'hinduismo. Quindi un dio hindu è spesso venerato anche dai Newari, altrimenti di casta e tendenza buddista. La rappresentazione più eclatante è la Kumari Reale, una dea-bambina, scelta dai Newari buddhisti, ed incarnazione della dea Taleju Bhavani (dea hinduista proveniente dall'India del Sud), che è la protettrice del Nepal. Tutte le città della valle di Kathmandu hanno delle Kumari, a volte anche un singolo quartiere, e svolgono un ruolo importante nella società Newari, fungendo da oracolo sia per gli hindu che per i buddhisti. La religione Newari rimane ancora oggi oggetto di lunghi studi per la sua unicità e difficoltà di comprensione, ma che forse semplicemente rispecchia l'apertura mentale, almeno dal punto di vista religioso, dei nepalesi.

 

BON-BÖNPO

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Processione Bön-po nel Dolpo.

 

È l'antica religione del Bön (Bon) che crede negli spiriti della terra e dell'aria ed è facilmente confusa con il buddismo tibetano. Dopo che il buddismo ha soppresso il Bön in Tibet, dove solo pochi monasteri sono ancora Bön-po, le regioni del Nepal nord-occidentale, sopratutto il Dolpo, è l'ultima dimora dove la popolazione rimane prevalentemente Bön-po. Altre comunità Bön-po si trovano ancora nel Mustang, Humla, Mugu, Naarr e Phu. Perseguitato per centinaia di anni dal buddismo tibetano, solo di recente il Dalai Lama ha riconosciuto il Bön come legittima setta del buddismo tibetano. Il Bön soppravvive nella sua forma originale solo nei distretti remoti del Nepal, mentre in Tibet e altre zone è mischiato con il Buddhismo.

 

JANKHRI

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I Jhankri sono anche oggi parte integrale della vita in Nepal.

 

I Jankhri sono sciamani che svolgono un ruolo molto importante nella vita rurale del Nepal. Sono maghi, dottori, guaritori e capaci di unirsi in trance con il mondo "invisibile". Sono molto rispettati e spesso svolgono importanti incarichi per la gente comune. Anche la corte reale disponeva di un Jankhri per svolgere rituali speciali. Si stima che ci siano diverse migliaia di Jhankri nel Nepal, che servono nella vita di ogni nepalese per risolvere problemi e prendere contatto con il mondo degli spiriti attraverso dei rituali antichi e spesso segreti.

Per diventare un Jhankri, bisogna prima essere discepolo di un Jhankri, che insegna l´arte di persona. Comunque il solo desiderio di diventare Jhankri non basta: bisogna avere anche la predisposizione ed essere accettato da un Guru Jhankri. Ogni anno i Jhankri si radunano, in un periodo particolare, in vari luoghi sacri dell´Himalaya. Durante questi raduni si possono osservare "battaglie" feroci fra alcuni di loro come dimostrazione di potere e superiorità.

 

BOKSHO-BOKSHI

I Boksho e le Bokshi sono simili agli Jakhri in contatto con il mondo astrale ed energetico, ma vi si attribuisce la capacità di stregoneria malefica ai danni della gente. I nepalesi hanno un rapporto ambiguo con loro, anche se quasi tutti nepalesi credono nelle loro capacità e vengono spesso chiamati per sconfiggere i demoni negativi, sovente un male viene attribuito ad una stregoneria malefica emanata da loro. A volte la gente locale accusa e "punisce" sopratutto le Bokshi per presunte magie effettuate, ma il più delle volte, si tratta di semplici conflitti fra vicini di casa.

 

MUSULMANI

I mussulmani vivono soprattutto nel Terai, lungo la frontiera con l'India, e nella valle di Kathmandu, dove da secoli formano una comunità di commercianti. Sono una minoranza (ca, 3% della popolazione) con un forte influsso politico nel sud del paese fra i "Madesi", la comunità "Indiana".

 

CRISTIANI

I cristiani sono ancora una minoranza, circa il 0,3 % della popolazione. Esistono poche chiese, la più nota è quella di Dhobighat a Patan. Vari culti cristiani si occupano di missione in Nepal, nonostante missionare è ufficialmente proibita. L'immagine della religione Cristiana è piuttosta negativa fra la popolazione hindu e buddista, perchè percepita come missione aggressiva fra le fasce sociali più basse. La maggioranza dei missionari appartiene a sette minori cristiane proveniente dagli USA e dalla Corea del Sud, mentre la chiesa cattolica interpreta la missione più come aiuto allo sviluppo, all'educazione che alla conversazione al cristianesimo.

 

FESTE TUTTO L'ANNO

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I Newari praticano la loro religione con grande entusiasmo.

 

Il vero cuore della cultura nepalese lo si vede durante gli innumerevoli festival (Jatra) che si tengono nel paese. La moltitudine di religioni e sette diverse che sono presenti nel paese portano ad avere più feste che giorni dell'anno. Ci possono essere feste celebrate in tutto il paese, o in una sola una città, in un villaggio o anche in un solo quartiere o in famiglia.

Molte di esse non sono visibili per strada, poichè si tengono in abitazioni private, ma, considerando la curiosità ed ospitalità dei nepalesi, può capitarvi di essere invitati a partecipare. Si tratta di momenti di unione tra le persone, anche se appertenenti a diverse caste o etnie, in cui si condividono gli stessi valori e si prega assieme per il bene e la felicità futura.

Le date dei festival cambiano poichè la maggior parte di essi è legata ai cicli lunari e ai calendari buddista, hinduista o nepalese, e non corrispondono al calendario Gregoriano. Elenchiamo di seguito i festival principali e i mesi in cui vengono solitamente celebrati. Oltre alle festività qui elencate sono oggi anche riconosciuti il natale (25 dicembre) cristiano e il Ramadan dei musulmani. Lo stato garantisce alle diverse entnie anche giorni festivi delle loro culture e religioni, cosi per esempio si festeggia aalmeno ben tre volte il Losar, quello dei Tamang, quello dei Magar e quello tibetano.

Se volete far coincidere il vostro viaggio con delle festività, vi informeremo sulle date precise per l'anno in corso e vi prepareremo un programma apposta.

Gennaio-febbraio

"Maha Shiva Ratri", il grande festival Hindù per il dio Shiva a Pashupatinath, e il "Losar", l'anno nuovo buddhista a Swoyambhu e Bhouda.

Marzo-aprile

"Holi", la festa dei colori, festeggiata con gran divertimento in tutto il subcontinente, e il Seto Macchendranath, la processione del carro con la statua del dio attraverso la città vecchia di Kathmandu.

Aprile-maggio

"Bisket Jartra", la più grande e famosa festa dei Newari festeggiata specialmente nella città di Bakhtapur. La stessa festa coincide con l'anno nuovo del Nepal, il Bikram Sambat. In tutto il Nepal le comunità buddhiste festeggiano il "Buddha Jayanti", l'anniversario della nascita, illuminazione e morte del Buddha.

Giugno-luglio

Trisul Jatra", in onore del dio Shiva, a Pashupathinath. Il Janai Purninma è anche la festa degli sciamani, che si radunano in diversi luoghi sacri del Nepal per le loro “mela”.

Agosto-settembre

"Krishna Jayanti", la festa del dio Krisnha, che si svolge sopratutto a Patan. Durante il coloratissimo "Gai Jatra" le processioni attraverso la città commemorano i defunti dell'anno trascorso e durante questa festa si può criticare senza pudore chiunque e tutti. In questo periodo cade anche la festa delle donne, il "Teej" o Harikelala Teej, durante il quale solo loro possono visitare alcuni templi di Shiva. Segue il grande festival di Indra Jatra, la grande festa del dio delle piogge, che include la famosa "Kumari Jatra" con la processione della Kumari attraverso la città di Kathmandu.

Ottobre-novembre

La grande festa del Nepal Hinduista, paragonabile al nostro Natale, il "Dasain" e "Tihar", la "festa delle luci" si svolgono per ben oltre tre settimane. Nelle montagne del Nepal si svolge il "Mani Rimdu", con le danze delle maschere "Cham" in vari monasteri, e il "Haribodhini Ekadasi", la festa di Vishnu.

Novembre-dicembre

Pochi festival di rillievo, come il "Biha Panchami", che si svolgono a Kathmandu in questo periodo. Nei centri turistici e dove sono presenti comunità cristiane, si festeggia anche il Natale e il Capodanno occidentale.

Per quanto riguarda il calendario delle feste nepalesi, che segue sopratutto le fasi lunari, le date cambiano di anno in anno. Scriveteci per sapere se durante il periodo in cui volete viaggiare ci sono delle festività in programma.