BREVE STORIA DEL PAESE

La storia del Nepal è intrecciata con i racconti del grande libro del induismo, il "Mahabaratha" quanto con i miti del buddismo, luogo di antiche religioni e ponte fra il Subcontinente Indiano e l'immenso altipiano tibetano fino al impero cinese da tempi immemorabili fino ad oggi. Dai primi Gopala ai Kiranti fino ai regni delle dinastie dei Malla e Shah fino alla ribellione dei maoisti e l'odierna Repubblica Federale Democratica del Nepal.

 Prithvi Narayan Sah contempla la conquista della valle di Kathmandu.

Il grande Re Prithvi Narayan Shah, contemplando la conquista della valle del Nepal.

 

Come per ogni nazione, lo sguardo alla propria storia è molto complesso e spesso controverso. Qui cerchiamo di darti spezzato della storia, un mescolato fra miti e realtà storiche che ha affascinato molti avventurieri e storici fino a oggi.

 

GLI INIZI

La storia del Nepal, si perde nei miti antichi. Il sacro libro del induismo, il Mahabaharatra racconta molte storie che si svolsero sulle montagne dell'Himalaya nepalese dove Shiva e Parvati, Ram e Sita per nominare i più noti passarono secoli vivendo loro avventure. Oppure Milarepa, il grande saggio buddista, che tagliava con la sua sciabola magica la gola di Chobar, svuotando il lago che copriva la valle per poter avvicinarsi a Swayambhu, una isola da dove emanava la luce eterna dallo Stupa creato da se stesso, come descritto nel antico libro del Swayambhu Purana.. Naturalmente da non dimenticare Padmasambhava o meglio Guru Rinpoche, Atisa e molti altri saggi, mistici che attraversarono questa valle sacra. 

I primi documenti accertati menzionano i Gopala e i Mahishapala che si ritiene siano stati i primi sovrani con la loro capitale a Matatirtha nell'angolo sud-ovest della valle di Kathmandu. Dal VII o VIII secolo a.C. si dice che i Kiranti abbiano governato la valle. Il loro famoso re Yalumber è menzionato nel "Mahabhararata".

Intorno al 300 d.C. arrivarono i Lichhavi dall'India settentrionale e rovesciarono i Kiranti. Una delle eredità dei Lichhavi è il tempio di Changu Narayan,  che risale al IV secolo. All'inizio del VII secolo, Amshuvarma, il primo re Thakuri, prese il trono da suo suocero che era un Lichhavi. Sposò sua figlia Bhrikuti al famoso re tibetano Song Tsen Gampo stabilendo così buoni rapporti con il Tibet. I Lichhavi portarono l'arte e l'architettura nella valle ma l'età d'oro della creatività arrivò nel 1200 d.C. con i Malla

I Thakuri invasero la valle nel 879 d.C per governarla fino al 1182. Nel loro regno cade la fondazione della città di Kantipur, oggi Kathmandu e introdussero il calendario del Bikram Sambat, valido ancora oggi. Si suppone che causa dell'afflusso di persone sia dal nord (Tibet) che dal sud (Subcontinente Indiano) che hanno portato con sé non solo la loro diversità genetica e razziale, abbiano influenzato fortemente la cultura e la tradizione dominante di Newar, il popolo indigeno della valle che i vari invasori governati il finora chiamato "Nepal Mandala", ovvero la valle di Kathmandu.

 

I REGNI DEI MALLA

Durante i loro 550 anni di governo, i Malla costruirono numerosi templi e splendidi palazzi con piazze pittoresche. Fu anche durante il loro governo che la società e le città si organizzarono bene; furono introdotte feste religiose e furono incoraggiate la letteratura, la musica e l'arte. Dopo la morte di Yaksha Malla, la valle fu divisa in tre regni: Kathmandu (Kantipur), Bhaktapur (Bhadgaon) e Patan (Lalitpur). In questo periodo, il Nepal come lo conosciamo oggi era diviso in circa 46 principati indipendenti. Uno di questi era il regno di Gorkha con un sovrano Shah. Gran parte della storia della valle di Kathmandu in questo periodo è stata registrata dai frati cappuccini che vivevano nella valle mentre entravano e uscivano dal Tibet.

Il commercio con il Tibet, la Cina e l'India fiorisce e la maggior parte del patrimonio artistico viene attribuito al periodo dei Malla con l'ausilio del popolo indigeno dei Newar, che si formava nei secoli amalgando le varie etnie che invasero la valle. 

Nel 1349, il grande Mogul Shams Ud-Dhin invade la valle, radendo a suolo e derubando le città, i templi e i monasteri dalle loro ricchezze in oro e argento. Nel contempo, gli aristocratici Indiani fondarono piccoli regni, sparsi nel Nepal centrale (Bassi Rajas) e ad ovest (Chaubisi Raja) fuggendo dall’India verso le colline e le montagne dell’Himalaya. L'invasione di Ud-Dhin ebbe come risultato la chiusura della valle (e del Nepal) agli stranieri, con restrizione più o meno fino al 1951.

Successivamente la valle venne divisa in tre città-regni che “lottarono” fra loro, meno con le armi, ma più con l'arte: Badgaon o Bakhtapur, Patan "la città bella" e Kathmandu che controlla le carovane commerciali. In questo periodo missionari marchigiani visitarono la valle ed eressero una missione a Kathmandu. Le città della valle riprendono il loro splendore anche grazie al proficuo commercio con il Tibet e l'India.

 

LA SAGA DI PRITHVI NARAYAN SHAH

Un ambizioso re Gorkha di nome Prithvi Narayan Shah intraprese una missione di conquista che portò alla sconfitta di tutti i regni della valle nel 1769. Invece di annettere gli stati appena acquisiti al suo regno di Gorkha, Prithvi Narayan decise di trasferire la sua capitale a Kathmandu fondando la dinastia Shah che governò il Nepal unificato dal 1769 al 2008. La storia dello stato di Gorkha risale al 1559, quando Dravya Shah stabilì un regno in un'area abitata principalmente da Magar. Durante il XVII e l'inizio del XVIII secolo, Gorkha continuò una lenta espansione, conquistando vari stati e stringendo alleanze con altri. Prithvi Narayan si dedicò in tenera età alla conquista della valle di Kathmandu. Riconoscendo la minaccia del Raj britannico in India, congedò i missionari europei dal paese e per più di un secolo il Nepal rimase in isolamento.

 

JUNG BAHADUR RANA

Durante la metà del XIX secolo Jung Bahadur Rana divenne il primo primo ministro del Nepal a esercitare il potere assoluto, relegando il re a semplici prestanome. Ha iniziato un regno ereditario dei primi ministri Rana che è durato per 104 anni. I Rana furono rovesciati in un movimento democratico dei primi anni '50 con il sostegno dell'allora monarca del Nepal, il re Tribhuvan. Subito dopo il rovesciamento dei Rana, il re Tribhuvan fu reintegrato come Capo dello Stato. All'inizio del 1959, il figlio di Tribhuvan, re Mahendra, emanò una nuova costituzione e si tennero le prime elezioni democratiche per un'assemblea nazionale. Il Nepali Congress Party vinse e il loro leader, Bishweshwar Prasad Koirala formò un governo e servì come primo ministro. Ma nel 1960, il re Mahendra aveva cambiato idea e aveva sciolto il Parlamento, deponendo il primo governo democratico.

 

1991 - LA FINE DELLA MONARCHIA ASSOLUTA

Dopo molti anni di lotte, quando i partiti politici furono banditi, finalmente raccolsero abbastanza coraggio per avviare un Movimento Popolare (Jana Andolan) nel 1990. Aprendo la strada alla democrazia, l'allora re Birendra Bikram Shah Dev accettò le riforme costituzionali e istituì un parlamento multipartitico con il Re come Capo dello Stato e un primo ministro esecutivo. Nel maggio 1991, il Nepal ha tenuto le sue prime elezioni parlamentari della nuova monarchia costituzionale. Nel febbraio 1996, il partito maoista del Nepal dichiara la guerra popolare contro la monarchia e il governo eletto.

 

IL MASSACRO REALE DEL 2001

Il giorno del 01 giungo 2001 rimarrà nella storia del paese, conosciuto come il giorno del massacro reale. In circostanze ancora oggi non del tutto chiarite, quasi l'intera famiglia del re Birendra Bir Birkam Shah Dev viene massacrata durante una riunione di famiglia. Il 04 giugno 2004, il fratello di Birendra, l’allora poco popolare Gyanendra Bir Brikram Shah Dev venne proclamato per la seconda volta re del Nepal. Cade il governo e iniziano le prime trattative con i ribelli maoisti.

 

l'ultimo re del nepal

Gyanendra Bir Bikram Shah Dev, nel 1949 durante i ultimi mesi del governo Rana venne con appena 4 anni, brevemente dichiarato re del Nepal, ma nel contempo era il decimo sovrano che secondo da una vecchia profezia detta da un saggio nei confronti del primo re Saha, Prithvi Narayan, sarebbe anche divenuto l'ultimo re della dinastia Shah. Il re non riesce a dare stabilità ai governi e nel febbraio del 2005 sospende il governo, dichiara lo stato d'emergenza e riprende il potere esecutivo, sospendendo parlamento e alcuni diritti umani. Promette di combattere la corruzione, l'incapacità e l'incompetenza dell'amministrazione, infiltrata da politici corrotti, di pacificare il paese e di implementare la democrazia parlamentare entro tre anni. 

 

NASCITA DELLA REPUBBLICA

 Nepal, storia del paese

Come ha detto un nepalese “le idee del re erano buone, ma lui era al momento sbagliato nella posizione sbagliata”. La battaglia del re contro la corruzione politica istituzionale, causa principale dei problemi del paese, gli costerà il trono. I partiti politici iniziano manifestazioni contro il “regime” sostenuti dai governi occidentali e la cooperazione internazionale, costringendo il re a cedere il potere dopo proteste parzialmente violente il 24 aprile 2006 reinstallando la democrazia e il parlamento. 

I partiti e i ribelli maoisti colgono l'occasione e raggiungono un patto per la pace che porterà la monarchia dopo due anni il 28 maggio 2008 con la dichiarazione della Repubblica Federale Democratica del Nepal, il re Gyanendra lo stesso giorno lascia il palazzo reale per l'ultima volta. 

IL GRANDE TERREMOTO

Il 25 aprile 2015 alle ore 11:56 un forte sisma di 7,8 sulla scala Richter porta distruzione e morte al Nepal, seguito da numerose scosse forti e il 12 maggio un secondo terremoto di 7,3 (o 6,8 secondo altre fonti) colpisce il Nepal.

Ufficialmente oltre 8900 persone moriranno, 12 dei 75 distretti del paese rimasero colpiti dai sismi, la valle di Kathmandu perde molto del suo patrimonio storico, moltissime persone hanno perso casa e spesso cari. Oltre 3 milioni di persone hanno bisogno di aiuto. Aiuto che arriva subito e in gran numero, la notizia dei terremoti crea un ondata di grande solidarietà in tutto il mondo.

Ma quello che stupisce molti nepalesi è la grande solidarietà nel paese che sembra spazzar via ogni differenza entica, sociale o di casta. Il paese si riunisce per dare una mano a chi ne ha bisogno, guidato da una gioventù molto attiva e unita, quasi una piccola rivoluzione culturale nel paese. 

Si stima che la completa ricostruzione durerà diversi anni.

LA NUOVA COSTITUZIONE

Dopo 8 anni di consultazioni, finalmente l'Assemblea Costituzionale riesce con 90% dei voti ad approvare il 23 settembre 2015 la nuova costituzione del Nepal.

La nuova costituzione viene fortemente criticato per la strumentalizzazione di molte discriminazioni contro i diritti per le donne, che si vedono svantaggiate per cittadinanza e diritti civili. Anche nel Sud del paese da tempo protestano nel Terai gli Tharu indigeni delle giungle e soprattutto gli Madeshi, un gruppo etnico con forti legami con l'India, entrambi intensificano le proteste e scioperi.

Segue un blocco commerciale non ufficiale da parte dell'India contro il Nepal con conseguenze drammatiche per la popolazione. Mancano soprattutto gas, benzina, diesel, medicine. L'India non permette "per motivi di sicurezza" a lasciar entrare in Nepal alcun trasporto di merce, ma si sa apertamente che con l'embargo supporta la causa dei Madeshi. Da settembre 2015 a fine febbraio 2016 questa tragica crisi aumenta ulteriormente i disagi del paese e in particolare dei terremotati e la ricostruzione è praticamente ferma per ben 7 mesi.

Fra tradizioni, necessità politiche, pressioni globali e i mille problemi della politica prosegue sulla via dello sviluppo, non senza resistenze e non senza conflitti fra caste e politica, ma anche in Nepal oggi il movimento "me too" ha fatto impatto sulle donne. Per molti il progresso è troppo lento ancora, ma non dimentichiamo che le generazioni cambiano non in un giorno, Me Too è anche simbolo che le nuove generazioni, sono più consapevoli, anche se la mamma non cambierà più. 

IL FUTURO

il paese, come molte nazioni in via di sviluppo ha molti problemi e la pandemia del Covid ha aggiunto un altro problema notevole, anche se il paese ne sembra uscito alla fine non male. Fra sviluppo e caos politico, il paese dovrà trovare una strada nel futuro fra sviluppo e sostenibilità ecologica, la moderna tecnologia, internet, Tik Tok ed altre influenze, il Nepal di 30 anni fa è un remoto sogno, ma poco di più. I monumenti storici delle piazze reali della valle di Kathmandu e i templi oggi presenti pian piano saranno sempre più inglobati fra alti edifici moderni e il sempre più intenso traffico. Il futuro del paese vedrà molti conflitti interni, ma molti più dettati dai sviluppi globali non controllabili dal Nepal. Come in passato, il paese torna ad essere una pietra fra due rocce, l'India a Sud e la Cina a Nord e forse anche gli USA, che come spesso, hanno interessi ai altri non sempre chiari.  

 

 

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