IL BHUTAN IERI E OGGI

Un pò di storia del Bhutan

I cinque re del Bhutan dal 1907 ad oggi: dal primo Re Ugyen a Jigme Khesar Namgyel Wangchuck (in centro)

 

Il Bhutan é un paese con una storia complessa, incastonato fra due giganti asiatici: l'India e la Cina. Da poco uscito dalla isolazione totale vive ancora rtimi "medioevali", ma anche il Karaoke e l'era del internet con le sue grandi opportunità, ma anche "problemi" che dovranno trovare una via di mezzo nel futuro, per preservare la cultura unica del paese con le esigenze dei tempi moderni, cosi come il quarto Re ha annunciato e il presente sta continuando.

 

DALLA PREISTORIA ALLA PRIMA UNIFICAZIONE

Le prime traccie della storia risalgono ben oltre il 2000 AC, ma il Bhutan è intriso di mitologia e rimane oscuro il primo periodo della storia antica. Secondo la tradizione Bhutanese, la nascita del paese ha origine nel 7° secolo con il re tibetano Songtsen Gampo. Non è chiaro quanto il Bhutan odierno fosse sotto il regime del regno tibetano o quello dei Kamarupa dal 7° al 9° secolo, ma è sicuro che il Tibet dominava in gran parte il paese, anche se formalmente non era possedente dei territori del odierno Bhutan.

Di fartti 842 molti monaci “dissidenti" si rifugiarono a causa della confusione e dei disordini religiosi e politici in Tibet a Sud dell’Himalaya, nelle valli che oggi formano il Bhutan, portando con se la religione e la cultura tibetana. 

Il primo consolidamento del Bhutan si è verificato quando Ngawanag Namgyal, conosciuto come il Shabdrung Rinpoche (1594-1651), sconfisse ogni tentativo tibetano ad inglobarsi il Bhutan fra il 1629 e 1641. Il Shabdrung, appartenente al lineaggio Drukpa Kagyupa, confinava le altre scuole del buddismo tibetano in Bhutan, cimentando la indipendenza dal Tibet anche a livello culturale e regligioso, dove causa del sistemza gerarcico, temeva il potere delle altre scuole che dominarono il Tibet ai tempi.

Unificò le grandi famiglie aristocratiche in quello che è conosciuto oggi come Druk Yul, il regno del Bhutan, impostandovi un'amministrazione unica ecclesiastica e civile, costruendo i primi Dzong del paese, imponenti fortezze che includono l’amministratione civile e religiosa, come appunto il primo, Simtokha Dzong vicino alla odierna capitale Thimpu. Instaurò il corpo monastico statale con a capo il Jhe Khenpo, che governa sui monaci simile ai Dalai Lama in Tibet.

 

DAL MEDIOEVO ALL'UNIFICAZIONE

Per i successivi 200 anni, il Bhutan visse isolato fra la catena Himalayana e le giungle del Duar fra il Tibet e l’allora Raj britannico, o regno britannico, quando quest’ultimo nel corso della sua espansione verso Nord si scontrò con le truppe bhutanesi. Queste guerre culminarono nel 1865 con il trattato di Sinchula. Il trattato consentiva al Bhutan di mantenere l'autonomia come nazione, perdendo però vasti territori al Sud. L’allora regnante del Bhutan, Ugyen Wangchuck, Penlop (reggente) di Trongsa, che guidò le trattative, poté così consolidare il potere e l'influsso della dinastia della famiglia Wangchuck, la futura dinastia reale del Bhutan.

Il 17 dicembre 1907, Ugyen Wangchuck venne eletto dai rappresentanti del popolo (meglio dell'aristorazia), come primo sovrano ereditario del Bhutan con il titolo di Druk Gyalpo (Re Dragone). Nel 1910, Ugyen Wangchuck e gli inglesi firmarono il trattato di Punakha, prevedendo di non interferire negli affari interni del Bhutan in cambio della consulenza esterna nelle relazioni estere. Quando l'India ottenne l'indipendenza nel 1947, il nuovo governo indiano riconobbe il Bhutan come paese indipendente.

 

PRIME RIFORME

Nel 1949, l'India e Bhutan firmarono il nuovo trattato di pace e d'amicizia,  confermando lo status quo dei trattati precedenti: l'India non interferisce negli affari interni, ma guida il Bhutan nella sua politica estera. Sotto il regno di Jigme Dorji Wangchuck il Bhutan esce negli anni ’50, lentamente dal suo isolamento, iniziando le prime riforme con un programma di sviluppo pianificato e, nel 1971 il paese aderisce alle Nazioni Unite. Jigme Dorji Wangchuck costituisce l'Assemblea Nazionale e un nuovo codice di diritto, così come la Royal Bhutan Army e l'Alta Corte, venendo considerato il fondatore del Bhutan moderno.

Nel 1972, suo figlio, Jigme Singye Wangchuck, salì al trono all'età di appena 17 anni, venendo intronizzato ufficialmente due anni dopo, e nel 1974 sposa quattro sorelle. Divenne re popolare, perchè viaggiò spesso a piedi attraverso tutti i 20 Dhzongkha (provincie), visitando villaggi e mescolandosi con la popolazione. Fu cosi che il quarto Druk Gyalpo cementò la sua popolarità e fama fra la popolazione. Ma la sua fama di Re è moltissimo basato sulla politica della felicità nazionale lorda, che forma la base per il miglioramento degli standard di vita, basandosi sopratutto sul benessere spirituale e la preservazione dei valori culturali e dell'ambiente fisico, la governance, lo sviluppo equilibrato ed equo, il patrimonio culturale e la conservazione dell'ambiente. 

 

ANNI DIFIFICILI

Negli anni ’80 tuttavia si formò una nuova opposizione politica per la democrazia nel paese, sostenuta dall'allora influente minoranza neplaese, ovvero i Lhotshampa, che nei primi anni del 20° secolo immigrarono nel Bhutan meridionale e che godettero di molti diritti fino alla metá degli anni '80. Infatti, la lingua nepalese era seconda lingua ufficiale nel paese e veniva insegnata nelle scuole del paese.

In quegli anni, aumentarono le tensioni etniche fra nepalesi e Drupka, sopratutto dopo il grande censimento della popolazione del 1988, dove i Lhotshampa costituivano il 25% della popolazione. La paura di perdere il carattere Drukpa si trasformò nella cosidetta bhutanizzazione completa del paese: il governo impose l’uso nei luoghi pubblici, del vestito nazionale Driglam Namzha - il Gho per gli uomini, la Kira per le donne - e della lingua Dzongka. Venne proibito l’insegnamento del nepalese, vietato l’ingresso dei turisti nei luoghi sacri e le trasmissioni televisive dall’India.

Le manifestazioni e i disordini contro il governo culminarono nel settembre 1990, quando il governo represse duramente, nella città di Thimpu, le manifestazioni dei nepalesi, secondo le stime degli oppositori con un bilancio di 300 morti. Il re fu costretto a fare delle concessioni ai nepalesi, ma per il Lhotshampa iniziò una tragedia, ad oggi non ancora conclusa. Oltre 80.000 bhutanesi di origine nepalese furono perseguiti, e in seguito, molti dei più impauriti fuggirono attraverso l’India verso il Nepal

La “pulizia etnica e culturale” del Sud del paese ha avuto anche effetto drammatico e devastante sui movimenti di guerriglia autonomista Assamese contro l’India, che senza dubbio trovando un avvolte volontario, avvolte forzato rifugio proprio nelle regioni abitate dai Lhotshampa, dai controattacchi dell'esercito indiano. Di fatto, il 15 dicembre 2003 la Royal Bhutan Army, guidata in campo personalmente dal Re, inizia operazioni militari contro i campi delle guerriglia Assamesi, distruggendone i loro campi stabiliti lungo la frontiera dell'India con il Bhutan, territori di giungle dense subtropicali del Bhutan. Il monumento delle 108 Stupa sul passo Dochu La fra Thimpu e Phunaka ricorda i soldati bhutanesi morti nel conflitto armato.

Nel marzo del 2005, re Jigme Khesar Namgyel Wangchuck, annunciò ampie riforme, presentando attraverso il governo un progetto di costituzione, che prevede un parlamento e la forte riduzione dell’influsso della monarchia sul paese. Il ruolo futuro della monarchia è limitato nel determinare la direzione del governo e, il re deve dimostrare il suo impegno e la capacità di salvaguardare gli interessi del regno e della sua gente. La proposta fu presentata a tutti citttadini del paese, anche se accolta con poco entusiasmo: in generale la popolazione non desiderava seguire esempi negativi che vedeva nello sviluppo dei paesi limitrofi come l'India e il Nepal.

 

DALLA MONARCHIA VERSO LA DEMOCRAZIA

Re Jigme Singye Wangchuck abdicò a favore del figlio, Jigme Khesar Namgyel Wangchuck il 14 dicembre 2006 per “permettergli di prepararsi al ruolo di Re” e guidare il paese verso la trasformazione costituzionale prevista per il 2008.

Il 18 luglio 2008 venne emanata la nuova costituzione, e il 6 novembre 2008 fu formalmente intronizzato Jigme Khesar Namgyel Wangchuck, come quinto Druk Gyalpo al Tashichhoe Dzong di Thimpu, il giorno delle celebrazioni dei 100 anni di monarchia in Bhutan.

Il 13 ottobre 2011 il re ha sposato Jetsun Pema a Phunaka, proclamandola regina (Druk Gyal-tsuen) del Bhutan.

Ha introdotto, dall'inizio del suo breve periodo di regno ad oggi, alcune riforme molto importanti, come la distribuzione dei terreni in eccesso, prevedendo le donazioni di molti lotti, sopratutto ai meno fortunati in tutto il paese. Il 5 Febbraio 2016 nasce il primo figlio, erede al trono, Jigme Namgyel Wangchuck.

Il regno del quinto Druk Gyalpo sarà segnato da molti cambiamenti sociali e culturali nel paese. Oltre alle questioni politiche, l'accesso ad internet espone la popolazione agli influssi moderni, sopratutto la generazione giovane, che dovrà affrontare le tentazioni virtuali e facili da consumare, lo stile moderno occidentale e la propria cultura e religione nei prossimi decenni.

Il giovane Re, grazie anche alla sua grande popolarità, che lo aiuta molto nei molteplici impegni, fra i giovani del paese, più o meno coetani suoi, trova la grande sfida se sarà l'ultimo Re del Bhutan o se il paese riesce a mantenere indipendenza politica ma sopratutto la sua unica forma di guida al pease di un Re assistito dal Jhe Khenpo, come un po il buddhismo tibetano, anche nella forma bhutanese, propaga come unione fra sagezza spirituale e potere terreno al ben di tutti esseri. 

Grazie all’economia forte, basata sul agricoltura e le ricche risorse idroelettriche, che il paese sfrutta ottimamente, il Bhutan può affrontare il futuro con una certa sicurezza economica, ma come dice la dottrina , poco è di durata se basato solo sul materialismo.

 

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