GENTE E RELIGIONE

La gente e la cultura del Tibet

Cenni sulle popolazioni e la loro cultura in Tibet

 

I popoli tibetani abitano l'altopiano da millenni, oltre alle etnie originarie vissero in Lhasa anche Newari nepalesi, cinesi e minoranze mussulmane dall'Asia Centrale.

 

DEMOGRAFIA

Al giorno d'oggi, circa il 45% della popolazione tibetana vive nella regione autonoma del Tibet, mentre la maggior parte vive nelle provincie limitrofe come Yunnan, Sichuan, Gansu. I nomi più noti delle diverse etnie tibetane sono Moinba, Xarba, Lhoba, Khampa e Sharpa. Gli Hui, provenienti dalle provincie dello Yunnan, Sichuan, Guanxi e Shaanxi, si concentrano sopratutto nei centri urbani di Lhasa, Gyantse e Qamdo e sono di fede mussulmana. Nei secoli scorsi alcuni gruppi etnici si sono spostati nei paesi limitrofi, come i Ladakhi nel Ladakh indiano, Sherpa, Dolpapa e altri in Nepal e Sikkim, i Drukpa in Bhutan. Gli Han (i "cinesi") in gran numero sono invece di immigrazione recente, arrivati nei ultimi due decenni e popolano sopratutto le aree urbane.

 

LINGUA

La lingua tibetana si divide in quattro dialetti principali: quello di Lhasa, del Kham, dell'Amdo e del Chamdo. La lingua tibetana è riconosciuta dallo stato e vi si trovano moltissimi cartelli ed indicazioni in entrambe le lingue.

 

RELIGIONI IN TIBET

Storicamente in Tibet prevalsero le religioni sciamaniche e il Bön (Bon), l'antica religione del Tibet, venne poi "sostituita" dal buddismo tibetano. Oltre al buddismo e al Bön, esiste una minoranza mussulmana di etnia Hui cinese che svolge sopratutto il lavoro di macellaio, perchè per i tibetani uccidere animali sarebbe priobito. Esistono anche piccole comunità cristiane, ma vivono più nella semi-clandestinità, in passato furono perseguitate dai buddisti. Oggi ci sono 4 moschee e più di 3000 mussulmani e una chiesa cattolica, con più di 700 fedeli nella regione Autonoma del Tibet.

 

BÖN-PO

La religione Bön è la religione prebuddista autoctona del Tibet. Viene solitamente definita legata allo sciamanesimo e all'animismo ed esistono ancora diversi monasteri buddhisti-bön, il maggiore dei quali è il monastero di Menri, fondato nel 1405 da Nyammey Sherab. Con la diffusione del buddhismo in Tibet e dopo essere stato sconfitta, la religione Bon si è mescolata con quest'ultimo ed è per questo facilmente si confonde con il buddismo tibetano. La differenza più visibile si vede nella direzione in cui i credenti girano attorno  ai monumenti religiosi: lo fanno in senso antiorario - i buddisti lo fanno in senso orario. Solo di recente il XIV° Dalai Lama ha riconosciuto il Bön come legittima setta del buddismo tibetano. Il Bön sopravvive nella sua forma originale solo nei distretti remoti del Nepal, mentre in Tibet e altre zone è mischiato con il Buddhismo.

 

IL BUDDISMO TIBETANO

Il Buddhismo fu introdotto in Tibet dopo il 700 dai maestri tantrici Atisha e Padmasambhava, con l'aiuto del mitico re Songtsen Gampo, ed espandendosi sull'altopiano si è mischiato con la religione originaria, il Bon, dando vita al Buddhismo tibetano così come lo si conosce oggi. Questa forma di Buddhismo è ricca di figure come demoni e spiriti, non propriamente appartenenti alla dottrina buddhista, ma appunto derivanti dall'antica religione, a testimonianza del forte legame dei tibetani con la natura che li circonda.

Inoltre sono forti le influenze dello yoga indiano, portato dai maestri Milarepa e Marpha. Come in altre religioni anche nel Buddhismo tibetano, chiamato anche Mahayana e Vajrayana, ci sono diverse scuole che hanno insegnamenti e dottrine differenti. Le quattro scuola del Tibet sono :

Nyingma-Pa, Kagyu-Pa, Sakya-pa e Gelug-Pa.

E similmente ad altri credi, anche nel Buddhismo tibetano ci sono diversi conflitti interni e giochi di potere, sopratutto nei secoli scorsi quando ogni monastero era una vera e propria città, con terreni e schiavi ed esercitava un potere temporale. Oggi questi conflitti, dopo l'arrivo del cinesi e la fine del "feudalesimo", sono meno forti, ma comunque ancora vivi e animati fra le varie correnti. Il Buddhismo tibetano non è un credo, ma piuttosto una filosofia che si basa sul Karma, sulla compassione per tutti gli esseri viventi, che porta all'illuminazione e quindi al Nirvana.

Santo (Bodhisattva) è colui che rinuncia all'illuminazione per aiutare gli altri esseri a raggiungere questa meta. Importanti sono i Rimpoche, grandi maestri, reincarnazioni di generazione in generazione di Buddha e maestri del passato. Il più conosciuto è il Dalai Lama (appartenente ai Gelug-pa), seguito dal Karmapa Lama e dal Panchen Lama, che formano la cosidetta "trinità buddista". Al giorno d'oggi il Dalai e il Karmapa non sono in Tibet perchè in conflitto con il governo centrale di Beijing. Il Dharma, la religione, è fortemente intrecciata con la vita quotidiana, e anche un semplice viaggio viene visto come un mezzo per raggiungere il Nirvana. Infiniti e affascinanti sono i rituali che vengono praticati quotidianamente per migliorare il proprio Karma. Qualche ora tra la piazza del Barkhor e dentro i templi di Lhasa sono il modo migliore per scoprire queste antiche, ma ancora vive, tradizioni e cerimonie.

 

FESTIVITÀ GOVERNATIVE

Come in tutta la Cina, le festività governative sono legate al capodanno cinese, alla festa della primavera che coincide solitamente con la festa del lavoro del 1° maggio e la festa della repubblica del 1° ottobre.

 

FESTIVITÀ RELIGIOSE

Le festività religiose sono elemento importantissimo della cultura, società e vita sull'altipiano tibetano per i buddisti e dei Bon-po. In un'atmosfera armoniosa ed unica, danze di maschere (cham), coloratissimi costumi, giochi, monaci e nomadi uniti per vivere la loro religione e cultura.

 

Durante le festività i tibetani si dedicano molto al socializzare, al mangiare bene e naturalmente anche al bere, spesso raggiungendo livelli preoccupanti, benchè poche volte si registrino casi di violenza fisica. D'altronde sono pochi i momenti in cui, specialmente per chi, nomade o che vive in piccoli paesi, ci si ritrova tutti assieme in un clima di festa, e quindi è un'ottima occasione per bere un pò di più assieme. Inoltre, molto importante, una possibilità per trovare una futura moglie o passare una nottata speciale, in un paese dove il prossimo bar può distare molti chilometri. Le celebrazioni durano parecchi giorni, con un via vai continuo di gente, molte delle quali arrivano da regioni lontane dal luogo dell'evento. In Tibet il tempo è relativo, quindi le feste si possono protrarre più del previsto.

 

Losar

Il capodanno tibetano, festeggiato per tre giorni con ceremonie nelle case e monasteri, mangiate e tutto quello che occore per festeggiare l'avento del nuovo anno.

Monlam

La festa dei monasteri, durante i quali i monaci recitano le preghiere e i fedeli si recano a visitare i monasteri e i loro "Guru" per consultarsi.

Saga Dawa

La festa della nascita, illuminazione e morte del Buddha, noto il Saga Dawa a Tarboche, ai piedi del sacro monte Kailash.

Sei-quattro Festival

il giorno dei primi insegnamenti del Buddha, dove si visitano le montagne sacre come il Namche Barwa e il Kailash.

Shonton

La festa del teatro e delle danze a Lhasa nel palazzo del Norbulingka. Una delle festività più famose del Tibet.


Festa dei cavalli

Celebrato in diverse località, come a Lijiang, Nagchu e Gyantse, con gare di tiro con l'arco e corse di cavalli.

Tsechu o Cham

Le famose feste con le danze delle maschere o la presentazione di grandi teli religiosi, chiamate Thangka, le più famose a Sera (Lhasa), Ganden e Gyantse.

Naturalmente qualora siate in viaggio con noi in coincidenza di qualche festività, modificheremo quanto possibile il programma di viaggio in modo da essere sul luogo dell’evento nella data stabilita. Il calendario delle feste tibetane segue le fasi lunari, le date cambiano di anno in anno.