ECONOMIA E TURISMO

La mappa del Tibet

L'economia del Tibet: sviluppo economico e amministrazione.

 

Il Tibet è una vasta regione, che include non solo la Provincia Autonoma del Tibet, ma anche le regioni tibetane dell'Amdo e del Kham, oggi suddivise fra le province di Qinghai, Gansu, Sichuan e Yunnan. Qui presentiamo sopratutto informazioni sulla Regione Autonoma del Tibet, ma anche in parte delle altre province

 

SUDDIVISIONE AMMINISTRATIVA

Dal punto di vista amministrativo, la Regione Autonoma del Tibet copre l'Ü-Tsang e il Kham occidentale ed è suddivisa in 6 prefetture (Nagqu, Qamdo, Nyinchi, Shannan, Xigazê, Ngar) e 71 contee, con Shigatse a livello di contea e Lhasa, città a livello di prefettura. L'Amdo e il Kham orientale appartengono alle province cinesi di Qinghai, Gansu, Yunnan e Sichuan.

 

KHAM E AMDO

Queste due regioni a nordest, est e sudest della TAR sono suddivise in diverse province incorporate nelle regioni di Gansu, Sichuan e Yunnan e molte sono le contee con maggior autonomia amministrativa in quanto "contee autonome".

 

AGRICOLTURA E PASTORIZIA

Prevalentemente l'altipiano del Tibet offre poco per sopravvivere, questo si riflette nello stile di vita della maggioranza dei tibetani, che sono agricoltori oppure nomadi o mercanti di commercio oltre l'Himalaya per vendere sale e per importare farina e altri prodotti con le famose carovane di Yak, oggi in gran parte sostituite da treno e camion.

Il governo investe molto nello sviluppo agrario e sempre più sono le serre che permettono la produzione di verdure e piante medicinali, altro settore molto sovvenzionato per diminuire la dipendenza dalle importazioni. Negli ultimi anni infatti nei centri urbani è molto aumentata la produzione di alimenti che riducendo il costo notevolmente e a migliorandone la disponibilità.

Oltre il 70% della popolazione vive di agricoltura o pastorizia. Le colture principali sono di cereali, sviluppate in particolare nelle valli dello Tsangpo (o Brahmaputra in India e Bangladesh) e dei suoi affluenti come Kyichu e il Nuuang, oltre che nella valle del fiume Yarlung. I metodi di coltivazione, tramandati da secoli di generazione in generazione, si stanno modernizzando grazie all'uso di macchinari agricoli che rendono il lavoro nei campi meno faticoso.

 

I DROPKA : I NOMADI DEL TIBET

I nomadi tibetani seguono ancora al giorno d'oggi lo stile di vita dei loro antenati, vivendo nelle tende o come seminomadi in villaggi temporanei stagionali. Si dedicano principalmente al pascolo degli yak, l'animale simbolo delle montagne himalayane. Altri si dedicano al commercio scambiando sale, lana e burro con altre risorse, non reperibili sull'altopiano, come il riso e il te. Sono famose le carovane del sale che attraversano l'Himalaya per andare a sud verso Nepal, Sikkim, Bhutan e Ladakh.

Questi tipi di scambi furono limitati dopo l'annessione alla Cina, creando grossi problemi economici ai nomadi, ma fortunatamente queste restrizioni sono state parzialmente revocate negli ultimi anni, sostenendo le micro-economie di frontiera.
Altro discorso per i nomadi delle grande praterie, dove il governo sostiene iniziative al fine di raggrupparli in nuovi villaggi lungo le strade, trovando molta resistenza dai Dropka, che non intendono cambiare la loro vita con quella nei villaggi dove, persa la fonte di sostentamento, neppure si trova un lavoro.

 

VITA URBANA

Nei grossi centri urbani come Lhasa, Gyantse, Tsedang e Shigatse la gente si occupa principalmente di commercio ed artigianato. Negli ultimi anni con l'afflusso di viaggiatori in arrivo da paesi stranieri, in particolare lungo la via trans-himalayana, ha fatto si che il turismo abbia iniziato ad avere una rilevanza economica non indifferente, portando lavoro e nuove opportunità. Le grandi città del Tibet stanno cambiando radicalmente aspetto e le vecchie caratteristiche dell'architettura tibetana lasciano sempre più spazio ad edifici moderni e larghi viali, tipici dell'architettura moderna. Lhasa nella sua parte nuova non varia molto da altre città, in quanto molto più vivibile, pulita e piacevole durante la visita.

 

INDUSTRIA E COMMERCIO

Praticamente inesistente ogni tipo di industria fino agli anni sessanta, ma sopratutto dagli anni ottanta, quando il governo cinese ha aumentato l'attenzione e gli interventi economici alle province dell'Ovest, considerati "indietro" nello sviluppo sociale ed economico, la regione ha vissuto un sviluppo economico a poco dire straordinario. Oggi le grandi città della regione hanno una piccola ma crescente attività industriale e il commercio ha vissuto un enorme crescita.

Le opportunità di commercio con il Nepal e l'India hanno trovato ampio spazio e superato certamente l'impatto sull'economia che le carovane d'un tempo potevano avere sull'economia della regione. Indubbiamente la ferrovia ha portato prezzi più bassi per molti prodotti e alimenti, e molte altre opportunità che in futuro ancora saranno da sviluppare anche perchè l'altipiano solo lentamente viene esplorato scentificamente e ha sicuramente grandi potenzialità per le risorse ancora non scoperte, anche se i primi rivelamenti promettono bene.

Lo sviiluppo economico della regione verso una industrializzazione maggiore significa un ampliamento delle possibiltà e una diminuazione della dipendenza dalle poche fonti economiche prevalenti fino a pochi anni fa. Ci auguriamo avvenga nello spirito della sostenibilità e del rispetto verso la protezione dell'ambiente.

 

IL TURISMO : L'INDUSTRIA VERDE

Nel 1986, quando le autorità tennero adeguati i servizi di base per accogliere turisti sul "tetto del mondo", i primi gruppi erano ancora pochi, ma dopo l'apertura al turismo individuale, la regione ha visto un aumento notevole di visitatori, sopratutto la regione del U-Tsang, con Lhasa e il maggior numero di monasteri importanti nonchè l'Everest e la possibilità di oltrepassare l'Himalaya. Le altre regioni videro meno interesse, anche per loro ancora erano davvero remote, sia il Ngari nell'Ovest, o le regioni attorno Shangri-La nell'oriente delle regioni tibetane.

Furono all'inizio sopratutto viaggiatori curiosi occidentali, fra essi molti convertiti al buddismo, con il lento, ma continuo miglioramento delle infrastrutture e dell'accoglienza il turismo ha preso sempre più piede, diventando, sopratutto dopo l'apertura della ferrovia Xining-Lhasa con il famoso "treno delle nuvole", oggi la maggiore forza economica del paese.

Il treno ha aperto la regione al turismo nazionale, che con i costi minori del treno rispetto all'aereo, ha permesso a moltissimi cinesi di realizzare il sogno di vacanze, ma non solo. La Cina in generale ha riscoperto le tradizioni religiose e il Tibet che, per fatalità storica, ne conserva più di ogni altra regione o provincia della Cina odierna, le radici e tradizioni religiosi. Cosi moltissimi cinesi oggi trascorrono le loro ferie sul tetto del mondo non solo per le bellezze pesaggistiche, ma anche per la spiritualità e non si può tralasciarlo, per il shopping.

Il turismo oggi per la sola regione autonoma del Tibet con ca. 10 millioni di visitatori annui ha un ruolo importantissimo. Molte le agenzie che oggi sono gestite localmente e per tanti tibetani questo e diventato una fonte di guadagno, come direttori d'agenzia, staff d'ufficio, autisti, camerieri, guide, fornitori di servizi vari.

Come per molti paesi, pensiamo alla nostra Italia, il turismo è un'opportunità come "industria verde", e come datore di lavoro in regioni che altrimenti non danno molte possibilità alla gente giovane, dove, come per esempio a Darchen, nei pressi del monte Kailash, moltissimi lavorano nel settore del turismo.

Il turismo nazionale ha portato grandi sviluppi e richieste, che il turismo dei decenni precedenti, basato sopratutto sul turismo straniero, mai avrebbe potuto portare in Tibet. Oggi nel confronto degli oltre 9 millioni di turisti nazionali (cinesi), il numero dei turisti stranieri è complessivamente meno di centomila annui, fa chiaro che la regione solo oggi sta per iniziare ad avere un impatto economico vero e speriamo sostenibile nel futuro e fonte di lavoro, poiche molti turisti sia stranieri che cinesi preferiscono personale tibetano durante un viaggio in Tibet.